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Ancora troppo poco si è detto di Théodore Géricault e scarsa attenzione è stata posta, in Italia, al complesso della sua opera perché non si sentisse il desiderio di approfondire, per quanto possibile, la sua complessa figura artistica e umana. Universalmente riconosciuto come il "padre" del romanticismo pittorico francese, tributati gli onori - ma soltanto postumi alla "Zattera della Medusa", l'opera che è considerata il suo capolavoro assoluto, per il resto Géricault viene liquidato come un "pittore di cavalli". Ma che cosa nascondeva, in realtà, la sua smania di dipingere, l'ossessiva ricerca di un equilibrio tra forme e colori? Quanto la sua personale vicenda umana ha influenzato la sua opera e quanto peso, invece, hanno avuto i grandi maestri del passato? Questo breve saggio, con leggerezza stilistica e qualità divulgativa, prova a riaprire il "caso" Géricault confrontandosi con questi interrogativi, a quasi cento anni dalla sua morte.